Il campionato di serie A è andato in archivio dopo una lunga stagione. Una stagione che non ha scalfito, nonostante qualche tentennamento, le certezze di una Juventus capace di conquistare il suo settimo scudetto consecutivo. Se aggiungiamo i quattro successi in Coppa Italia (anch’essi consecutivi) e le due finali di Champions League disputate negli ultimi quattro anni, appare chiaro come i bianconeri stiano letteralmente dominando il calcio italiano.
Torna a sorridere anche l’Inter, che dopo sei anni centra la qualificazione in Champions al termine di una stagione tribolata e rocambolesca. I nerazzurri di Spalletti, dopo un inizio entusiasmante (testa a testa con Napoli e Juve fino a Gennaio) hanno avuto un crollo che li ha portati fuori dalle prime quattro del campionato a seguito dell’inattesa sconfitta casalinga contro il Sassuolo nella penultima giornata. Poi il successo “thrilling” nello scontro diretto contro la Lazio, negli ultimi 90’ di fuoco andati in scena all’Olimpico, che ha rianimato il popolo nerazzurro e ridato “respiro” alle casse del club (si parla di un introito di circa 40 milioni di euro)
Da rimarcare infine il cammino di Napoli e Roma: se i partenopei hanno saputo tenere vivo il campionato fino alla fine, mostrando per larghi tratti un gioco spumeggiante e firmando il record di punti (91)nella propria storia, i giallorossi hanno tirato fuori un’inaspettata dimensione europea, conclusasi con la cavalcata fino alla semifinale di Champions League persa per un soffio contro il Liverpool.
I verdetti dell’ultima giornata: troppe 20 squadre?
Nell’ultima giornata di campionato gran parte dei giochi era già stata decisa. Serviva un miracolo per salvarsi al Crotone, che invece è uscito sconfitto per 2-1 dal San Paolo di Napoli e ha salutato così la serie A. I tifosi calabresi adesso si chiedono se l’arrivo di Zenga in panchina abbia portato dei benefici o se era meglio lasciar lavorare Nicola. Stesso quesito che si pongono altri tifosi calabresi, vale a dire quelli della Reggina in serie C, rispetto all’arrivo in panchina di Cevoli al posto di Maurizi.
Ma tornando alla massima serie, dobbiamo sottolineare un’altra stagione di assoluto rilievo da parte dell’Atalanta di Gasperini, in grado di conquistare per un altro anno la qualificazione all’Europa League. I bergamaschi, pur uscendo sconfitti dal campo del Cagliari nell’ultima di campionato, hanno conservato il settimo posto in classifica grazie alla concomitante sconfitta della Fiorentina contro il Milan.
Spal, Chievo e Udinese hanno fatto il loro dovere, conquistando i tre punti e la certezza di conservare la serie A. Ma è proprio rispetto alla lotta salvezza che si discute maggiormente nelle ultime ore.
Il campionato a 20 squadre sembra infatti non riuscire a garantire un livello di competitività degno della massima serie. Lo testimonia il fatto che negli ultimi campionati, troppo spesso, alcune squadre hanno tirato i remi in barca con largo anticipo (Benevento e Verona ne sono l’esempio in questa stagione). Ridurre il numero di squadre, e di conseguenza anche il numero di partite, potrebbe contribuire a rendere più interessante il torneo. Si tratta di una soluzione di cui si discute già da un po’, ma che cozza terribilmente con la necessità di fare cassa il più possibile con i diritti tv.
Italia fuori dai mondiali: si riparte da Mancini
Il degno epilogo di questa stagione è rappresentato dai Mondiali in programma in Russia a Giugno. Una rassegna alla quale l’Italia non prenderà parte, ma sulla quale è possibile scommettere sfruttando il bonus scommesse senza deposito offerto da alcune piattaforme di betting.
La ricostruzione degli azzurri, dopo il fallimento della gestione Ventura, è stata affidata a Roberto Mancini.
L’ex tecnico dell’Inter ha dichiarato che ripartirà dalla qualità dei migliori giocatori a disposizione per far tornare in alto l’Italia. In quest’ottica va interpretata la convocazione di Mario Balotelli, a lungo escluso dal giro azzurro, per le amichevoli contro Arabia Saudita e Francia. Tra i “senatori” solo Bonucci e Chiellini sembrano dei sicuri pilastri, mentre le nuove leve Pellegrini, Cristante, Chiesa e Politano spingono sull’acceleratore per guadagnarsi la fiducia del mister.