Pubalgia: origine, sintomi e rimedi con la fisioterapia

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Pubalgia origine sintomi e rimedi

Spieghiamo, innanzitutto cosa si intende con il termine pubalgia. Si tratta di un dolore che coinvolge la parte inguinale e la zona del basso addome.

Quando si procede con una cattiva gestione dei sovraccarichi, è molto comune negli sport in cui c’è coinvolgimento della muscolatura della coscia, non è raro che compaia la pubalgia. Tra gli sport vanno citati il calcio, la danza e il rugby.

Siamo stati di recente a fare un giro a Napoli. Ci siamo imbattuti nello Studio Delos, proprio lì, al n. 226 di Via Piave.

Tra una risata e l’altra, ci siamo ritrovati a discutere di pubalgia con il Dottore Luigi Loreto. Non solo abbiamo parlato di come affrontarla, ma anche di come metterla k.o.

Pubalgia origine e comportamenti a rischio

La pubalgia viene definita anche con il termine sindrome retto-adduttoria. Il motivo risiede nel fatto che una delle cause principali che portano alla pubalgia è data da uno squilibrio delle forze dei muscoli adduttori: il muscolo lungo adduttore e il retto dell’addome. I due muscoli più importanti per il controllo del tronco nel corso attività sportive con forte componente rotazionale.

Quando c’è una rotazione del tronco questi due muscoli sono antagonista del pube, punto di inserzione dei due muscoli.

Gli uomini ne sono più colpiti rispetto alle donne. Probabilmente per la diversa struttura del bacino, più largo nelle donne e con maggiore elasticità della muscolatura addomino-pelvica.

Quando ci sono problemi della muscolatura posteriore della coscia degli ischiocrurali e dell’ileo-psoas, può presentarsi la pubalgia. Poiché si creano stress e eccessiva tensione sulla muscolatura del muro addominale anteriore. Lo stesso, dopo da traumi in iperestensione o iperabduzione, i quali provocano una tensione eccessiva nella regione pubica.

Livelli di pubalgia

Gli atleti possono avvertire fastidio durante l’attività sportiva per mesi, prima della comparsa di un dolore persistente anche a riposo. Per questo motivo, la pubalgia è indicata come condizione cronica. È bene sapere che, negli stadi avanzati, il dolore è avvertito persino quando si starnutisce o si tossisce.

Il dolore persistente porta spesso al coinvolgimento dell’altro lato e all’interessamento della parte bassa della schiena, a causa di un’alterazione del core addominale.

Pubalgia: i segnali per riconoscerla

Sono 5 i segni caratteristici della pubalgia:

  1. dolore profondo alla parte inferiore dell’addome e dell’inguine;
  2. dolore aumentato dal gesto sportivo (scatti, calci, cambi di direzione);
  3. rigidità alla palpazione nella zona pubica e nel tendine comune degli adduttori;
  4. dolore con una adduzione o una flessione contro resistenza dell’anca;
  5. dolore con crunch contro resistenza.

Diagnosi

Per avere una diagnosi certa è necessario ricorrere ad esami diagnostici strumentali. Tra questi, ci sono l’ecografia muscolo-tendinea e la risonanza magnetica

Pubalgia rimedi: fisioterapia e consigli

Si possono distinguere tre condizioni diverse della patologia: acuta, sub-acuta e cronica.

La fase acuta della pubalgia impone alcuni accorgimenti per la gestione del dolore come l’uso del ghiaccio, il riposo da attività sportive o da lavori pesanti, l’uso di farmaci antiinfiammatori e antidolorifici.

La fisioterapia gioca un ruolo da protagonista per evitare che il dolore si prolunghi più del necessario e determini i scompensi e schemi di cammino alterato.

Consigliamo due terapie di grande aiuto: la FREMS terapia e la LASER terapia.

Prenota una visita per la terapia Frems

La Frems terapia attraverso correnti biocompatibili, agisce direttamente sia sul dolore che sull’infiammazione, attivando il microcircolo e determinando un miglioramento dell’afflusso di sangue ossigenato nell’area interessata.

Prenota una visita per la laserterapia

La Laser terapia agisce sull’infiammazione e sul dolore tramite il cosiddetto effetto fotobiostimolante delle cellule. Si crea una vera e propria cascata di processi chimici che contrastano i fattori dell’infiammazione.

La fase sub-acuta della pubalgia è quella in cui c’è meno dolore. Durante questa fase le attività sportive sono ancora fortemente sconsigliate.  Punti centrali della terapia diventano i tessuti muscolo-tendinei della regione retto-addutoria.

Si introducono lo stretching dei muscoli dell’anca, gli esercizi di rinforzo per gli adduttori e gli esercizi propriocettivi dell’arto inferiore. Ne beneficiano anca, ginocchio e piede.

La Tecar terapia può essere un valido aiuto in questa fase

L’uso della Tecar terapia permette di agire direttamente sul tessuto muscolo-tendineo della zona retto-adduttoria, migliorandone il recupero e la funzione di stabilizzatore. Adesso, si può pensare di reintrodurre attività di tipo cardiovascolare: cyclette, corsa e nuoto.

Così come adottare l’uso di plantari e il miglioramento della postura con l’introduzione di un retraining posturale di tipo Mezieres. Dopo, si può iniziare una riatletizzazione, introducendo gesti sportivi specifici e lavorando su cambi di velocità e/o di direzione.

Per la pubalgia cronica, ci sono le onde d’urto e la ginnastica posturale Mezieres. Le onde d’urto provocano un aumento del circolo sanguigno a livello locale. C’è il cosiddetto effetto modulatori biochimici, che producono una reazione del corpo al miglioramento del trofismo dei tessuti locali.

Le onde d’urto generano anche un effetto analgesico, dovuto ad una temporanea interruzione del messaggio nervoso.