Il calcio viene spesso accompagnato da storie di violenza tra tifoserie, calcio scommesse e stipendi da capogiro ma, anche a livello umano raccoglie diverse sfaccettature che raccontano storie in cui calcio e vita quotidiana si intrecciano. Per Cristiano Ronaldo, giocatore formidabile, troppo spesso la stampa non ha perso occasione per etichettarlo come un donnaiolo, come un bambino viziato. Non fece notizia quando lo scorso anno pagò 60.000 euro le cure per un giovanissimo tifoso del Real Madrid che presentava gravi anomalie del sistema nervoso.
L’ultimo bel gesto sabato sera, pochi minuti dopo la conquista della “Decima” si è avvicinato alla tribuna, ha chiamato un tifoso, lo ha fatto scendere in campo e gli ha regalato la sua maglia. Tutti ci siamo incuriositi e chiesto chi fosse quel ragazzo che Cristiano Ronaldo è andato ad abbracciare, senza indugio, con fare fraterno ed affettuoso. Lo stesso Ronaldo, poco dopo il trionfo di sabato sera, ha rilasciato un’ intervista ed ha voluto raccontare la storia, l’amicizia che lega i due amici portoghesi.
“Quel ragazzo si chiama Abert Fantrau. È il mio migliore amico. Il mio successo è merito suo. Giocavamo nella stessa squadra dell’ Under 18 nel campionato portoghese. Quando l’allenatore dello Sporting Lisbona venne a vederci ci disse che chi avrebbe segnato più gol quel giorno sarebbe stato preso in prima squadra. Vincemmo la partita 3-0. Io segnai il primo gol e il secondo lo segnò Albert Fantrau grazie a un grande colpo di testa. Ma il terzo fece rimanere tutti a bocca aperta. Albert era 1 contro 1 davanti al portiere, lui lo ha dribblato ed io mi trovavo proprio davanti a lui. Tutto quello che doveva fare era metterla in rete e invece l’ha passata a me ed ho segnato una doppietta. Andai così nello Sporting Lisbona. Dopo la partita gli ho chiesto come mai me l’avesse passata. La sua risposta fu incredibile: ‘Sei più forte di me”.
I giornalisti hanno anche interpellato Albert Fantrau che ha confermato tutto. Disoccupato, non ha avuto fortuna col calcio, non è ricco ma, possiede una bella casa, una bella auto e riesce a mantenere la sua famiglia. “Non sembri un uomo ricco, come fai a permetterti tutto questo?”, gli hanno domandato. “Merito di Cristiano”, ha risposto Albert.
Cristiano Ronaldo, o CR7 come viene soprannominato, sembra aver ricambiato il favore di tanti anni fa del suo amico. La genuinità di un gesto che Cristiano non ha mai dimenticato, uno sprazzo di vita di due ragazzini di periferia accomunati da un unico sogno, quello di fare il calciatore ma, si sa che è un sogno difficile da coronare. Ci piace però pensare che di fronte al dio pallone siamo tutti uguali e piccoli gesti come quelli raccontati, fanno di Cristiano un campione anche fuori dal rettangolo di gioco.