Nel parlare comune si utilizzano in modo improprio alcuni termini. Ci stiamo riferendo in particolare al termine bullone, che molti utilizzano per indicare i dadi. In italiano un bullone è un elemento di giunzione composto da due parti: una vite cilindrica e un dado, che non è altro che il terminale che permette di serrare saldamente la giunzione; tra le parti mobili si può posizionare anche una rondella, che rende il bullone più robusto e la giunzione più resistente. I dadi esagonali sono tra i più diffusi nei bulloni comunemente usati, in quanto sono facili da serrare e da allentare, permettendo una migliore presa con una chiave apposita o con una pinza.
Tipologie di dadi
In commercio sono disponibili numerose tipologie di dadi esagonali. Variano a seconda del materiale di cui sono fatti, della presenza o meno di una rondella che impedisce alle vibrazioni di muovere il dado, dell’altezza totale dell’oggetto, del tipo di filettatura, delle misure utilizzate per la filettatura stessa. I dadi esagonali conformi alle normative in fatto di corrispondenza delle misure e della filettatura a degli standard precisi sono vari, anche perché le normative oggi disponibili sono diverse. Indicare per un dado la sua corrispondenza ad una norma consente a chi acquista il dado di scegliere il modello e la misura più adatta per l’utilizzo in cui sarà impiegato. Una delle normative più comunemente diffuse è la ISO, che ha sostituito la vecchia normativa DIN. Le diverse sigle indicano l’ente che ha diffuso la specifica normativa; la normativa ISO, in particolare, ha valore a livello internazionale. Altra normativa molto diffusa è la UNI, che riguarda le filettature e le dimensioni dei dadi.
Dadi con caratteristiche particolari
Visto che un dado fa parte di un elemento di giunzione più complesso, per la scelta è necessario considerare anche le dimensioni della vite che si sta utilizzando e la presenza di un’eventuale rondella. Oltre a questo i professionisti preferiscono scegliere dadi particolari che offrono caratteristiche che permettono di ottenere effetti particolarmente utili. Un esempio è quello dei dadi autobloccanti; questi contengono al proprio interno una rondella in materiale plastico, che di fatto frena il filetto della vite e mantiene saldo il dado. In questo modo il bullone non risente di vibrazioni o di sforzi in trazione, evitando eventuali allentamenti involontari. L’utilizzo di rondelle esterne al dado si effettua per ottenere un risultato simile, ma i dadi autobloccanti presentano rondelle in nylon o altro materiale resistente ma elastico, che impedisce alla vite di sfilarsi.
Scegliere il dado giusto
I professionisti utilizzano quotidianamente diversi tipi di dado. Questo perché ogni tipologia offre un risultato diverso e misure particolari. Nella scelta del dado più adatto per ogni specifica applicazione l’esperienza risulta particolarmente utile, in quando consente di conoscere al meglio la robustezza e le peculiarità di ogni tipologia di dado. Le misure da verificare quando si sceglie un dado sono l’altezza, la dimensione esterna e quella interna.