Alta Via della Grande Guerra: oltre 200 km di percorso prealpino

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sacrario monte grappa

Pochi territori in Italia come le Prealpi vicentine sono in grado di regalare ai visitatori un patrimonio di storia, cultura e ambiente così forte e così radicato

Un patrimonio che – purtroppo – per tanto tempo è stato trascurato, tanto che dal 2001 si sono resi necessari importanti interventi di recupero e di valorizzazione, grazie ai fondi stanziati dal Ministero dei Beni Culturali.

L’obiettivo è stato quello di creare tangibilmente un percorso che potesse unire i principali luoghi di questa meravigliosa porzione d’Italia, sfociato nell’Alta Via della Grande Guerra delle Prealpi Vicentine. Ma con quali caratteristiche?

Il percorso prealpino

Il percorso si snoda attraverso un tortuoso sentiero che consente di unire gli elementi principali della memoria di guerra, ovvero i quattro Sacrari Militari di Pasubio, Cimone, Asiago e Grappa, simboli dello stemma della Provincia di Vicenza.

Da questo percorso partono poi oltre 200 chilometri di sentieri che consentono di raggiungere diversi luoghi di particolare interesse storico, come ad esempio i forti della linea italiana costruita in prossimità della Prima Guerra Mondiale, o i musei all’aperto che nel corso degli anni sono stati riscoperti e rivalorizzati.

Un lavoro di squadra

Per poter tradurre in realtà le ambizioni di decenni sono stati resi necessari nuovi fondi per un milione di euro, in parte finanziati dalla Regione Veneto, e per il resto contribuiti da Provincia e Comuni del territorio. Un progetto particolarmente rilevante, che ha visto la collaborazione di tanti enti per poter essere realizzato, lungo tanti anni di accelerazioni e improvvise frenate.

Il piano è infatti nato in occasione del Centenario della Grande Guerra, ma non può che avere un orizzonte temporale ben più ampio, con l’auspicio che l’interesse che sempre più persone manifestano nei confronti di questo territorio possa evidentemente determinare delle ricadute economiche rilevanti.

I sentieri previsti dall’Alta Via consentono infatti ai viaggiatori di poter fisicamente entrare nei Comuni e nelle contrade, nei rifugi e nelle baite, potendo in tal modo contribuire alla valorizzazione delle aree oggetto di interventi. Viaggiatori che – si intende – sono attesi non solo dalla Penisola, quanto anche dall’ambito internazionale, nella consapevolezza che l’Alta Via della Grande Guerra è parte integrante della rete europea dei grandi percorsi transnazionali che sono stati dedicati alla memoria della Prima Guerra Mondiale.

Il via a settembre 2021

Ad ogni modo, per poter formalmente avere il beneficio di poter percorrere questa strada bisognerà attendere ancora un po’. Buona parte dell’Alta Via nelle Prealpi vicentine sarà infatti fruibile solamente dal mese di settembre 2021, mentre per il completamento dei lavori bisognerà aspettare almeno due anni.

In ogni caso, gli enti locali sembrano essere intenzionati ad accelerare i tempi, tanto che la provincia di Vicenza ha già affermato di aver sottoscritto alcune convenzioni per la realizzazione delle opere sul territorio, come la manutenzione dei sentieri e delle vie di accesso, e ancora il recupero dei baraccamenti e dei ricoveri, delle postazioni di artiglieria, delle lapidi e dei cippi commemorativi.

Insomma, sulla base di quanto sopra premesso, è lecito pensare che l’Alta Via potrebbe essere il fiore all’occhiello della promozione turistica locale, un’azione di promozione che potrebbe contribuirà al rilancio dell’offerta turistica locale dopo un 2020 di sofferenza per i viaggi nazionali. Grazie anche ai finanziamenti europei, tutto ciò potrebbe ben integrarsi con i progetti di recupero delle baite e dei rifugi, alberghi individuati come elementi di appoggio nelle varie tratte di percorrenza del sentiero, per consentire ai viaggiatori di poter gestire con ancora maggiore comodità il proprio personale percorso culturale.