Dal 5 ottobre scorso tutti gli appassionati di sport tengono il fiato sospeso nell’attesa di ricevere informazioni sul 25enne pilota della Marussia Jules Bianchi, che nel corso del Gran Premio del Giappone, a causa del maltempo che si è abbattuto sul circuito, ha subito un terribile incidente. Nonostante i pronti interventi dei medici, il giovane “nipote d’arte”, si trova in condizioni critiche e tali da pensare a danni permanenti presso l’ospedale di Yokkaichi.
Oltre la naturale tristezza per la cattiva sorte di Jules Bianchi, in tutti gli sportivi c’è un senso di rabbia e inadeguatezza delle istituzioni. Il pilota della Williams, Felipe Massa, infatti, ha dichiarato di aver chiesto ripetutamente nei cinque giri precedenti l’incidente di fermare la gara perché le situazioni meteorologiche erano critiche e non era possibile vedere nulla.
Dello stesso pensiero anche Valentino Rossi, il quale ha affermato che: “La gara doveva essere sospesa con la safety car prima di far entrare la gru in pista. Non è possibile che ci sia una gru in un punto dove una monoposto può uscire di pista: è stato commesso un errore nell’aver fatto entrare qualcosa di così pericoloso sul tracciato”.
Le parole dei piloti, insomma, sono diametralmente all’opposto rispetto alla semplice “sfortuna” invocata da Ecclestone. A volte sarebbe meglio “non far continuare lo show”..