Al termine di un master in scienze criminologiche organizzato dalla cattedra di psicopatologia forense della facoltà di Medicina dell’ università La Sapienza di Roma, Francesco Schettino, si proprio lui, l’ex comandante della Costa Concordia, imputato di omicidio colposo plurimo, naufragio e abbandono della nave la sera del 13 gennaio 2012, ha commentato una ricostruzione del naufragio del Giglio.
Con l’aiuto della grafica in 3D, spiegata dall’ ingegnere Ivan Paduano, Schettino ha parlato per quasi due ore agli studenti universitari che hanno ascoltato in silenzio i racconti tratti dalla sua esperienza di comandante, soffermandosi in particolare sulla “gestione del controllo del panico”.
“Sono stato invitato perché sono un esperto” – inizia Francesco Schettino – d’altronde ho viaggiato in ogni mare del mondo. So come ci si comporta in casi del genere, come bisogna reagire quando ci sono equipaggi di etnie diverse . Qual è la componente umana in situazioni del genere. Scelte fatte che hanno avuto tutte una componente umana fondamentale”.
“Ci sono studi accademici comparativi – prosegue Schettino – che mettono a confronto il disastro della Costa Concordia rispetto ad altre tragedie simili. Come mai durante l’attentato alle Torri Gemelle, c’erano persone che si lanciavano dalle finestre e durante il naufragio della Concordia nessuno fece un gesto del genere? E alla fine ho avuto anche un riconoscimento accademico per questa mia presenza”.
Da non credere