Pesce Rosso: curiosità e miti da sfatare

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Pesce Rosso

In quante case è entrato un pesce rosso che purtroppo è vissuto pochi anni di vita, se non addirittura mesi?

Il pesce rosso, infatti, quando entrò nel commercio italiano era poco conosciuto, e furono diffuse delle false credenze sulla sua gestione. Oggi è difficile smentirle, e sebbene sia stato studiato da molti, la sua longevità continua ad essere minacciata.

Sfatiamo i falsi miti

  1. Il pesce rosso può vivere in una boccia o in un piccolo acquario”: Quante volte si entra in un negozio di animali e si rimane affascinati da quel piccolo pesce rosso, talvolta dalle sfumature vivaci, o dalla coda velata? E quante volte, pur di non sentire più i capricci del proprio figlio che vuole un animale, si finisce per prendere proprio quel pesce, perché “tanto è piccolo, ha bisogno di poco spazio, e vive poco”? Questo è quanto accade troppe volte purtroppo. La realtà però è che il pesce rosso è un animale molto longevo che può vivere fino 25 o 30 anni se ben curato, e che può crescere fino a 45cm di lunghezza. Se non lo vedete crescere all’interno della boccia, è perché purtroppo si è ammalato e ha un blocco nella crescita; un problema che appunto lo porterà a morte precoce. Il pesce rosso ha infatti bisogno di grandi spazi, fino anche a 35l per esemplare, motivo per cui necessita di essere detenuto in grossi acquari o in laghetti.
  2. “Il pesce rosso non soffre la solitudine”: Ecco, di solito il secondo errore è proprio quello di detenere il povero pesce rosso da solo. La verità è che il pesce rosso vive in branco ed è particolarmente socievole con i suoi simili. Non solo, diversi studi hanno dimostrato che il pesce rosso è in grado di trasmettere la sua esperienza agli esemplari più giovani, comportamento non comune nelle altre specie di pesci.
  3. “Il pesce rosso non ha memoria”: Quest’ultima affermazione solitamente è utilizzata per giustificare la cattiva gestione dell’animale. Ancora una volta si tratta di un falso mito, poiché il pesce rosso non solo ha una memoria perfetta, ma è in grado di riconoscere chi lo gestisce e gli fornisce il cibo ogni giorno.

Ebbene sì, anche il Carassio dorato, come ogni altro animale, ha le sue esigenze, e anche se non riesce a comunicare con noi umani, non vuol dire che sia inferiore o che non meriti di essere curato nel giusto modo.