Salute e psicologia: meglio non investire se siete sotto stress

1264
stress

Lo stress causato dalla vita quotidiana può influenzare in maniera importante il proprio processo decisionale finanziario

. Una consapevolezza che dovrebbe essere piuttosto consolidata, ma che viene comunque riproposta con qualche spunto di novità dalla Global Organization of Stress, secondo cui il 75% della popolazione adulta convive con lo stress cronico, o “cervello sotto stress”, responsabile non solamente di malattie mentali e fisiche, quanto anche di una scarsa capacità di giudizio quando si tratta di decisioni finanziarie.

Che non si tratta di una formidabile scoperta, quanto della conferma di quanto già noto, è ben risaputo. D’altronde, gli investitori di successo sono proprio quelli che sanno come prosperare “sotto stress”, andando a sostenere le proprie attività nella linea – molto sottile – tra il successo e il fallimento. Naturalmente, molto dipende anche dalla tipologia di stress: lo stress periodico, quello che viene e che va, lascia comunque spazio sufficiente per poter permettere al cervello di operare in condizioni di serenità, preparandosi magari al prossimo ciclo di episodi decisionali stressanti.

Di contro, quando dobbiamo affrontare uno stress costante all’interno e all’esterno del mondo del lavoro, la parentesi di serenità di cui ha bisogno il cervello per “operare” viene cancellata. Lo stress cerebrale diventa la norma, e i benefici dello stress situazionale e periodico sono smarriti proprio a causa di tale condizione costante. In altri termini, con lo stress cronico il cervello entra in una sorta di “modalità aereo” (dei nostri cellulari, per intenderci), per conservarsi e proteggersi.

Lo stress cerebrale è tipicamente causato da un accumulo di tensioni dal lavoro, unito alle tensioni degli altri aspetti della nostra vita, come le richieste da parte della propria famiglia, le preoccupazioni per la salute e/o diverse sfide offerte dalla società. E, purtroppo, i risultati non si fanno attendere.

Dunque, che fare? Ferma restando la necessità di rivolgere al proprio medico una piena condivisione del proprio stato di salute, meglio astenersi dalle decisioni di investimento finanziario effettuate in autonomia. Se si ha la necessità o la preferenza ad investire, si può comunque chiedere a un consulente di offrire il proprio servizio professionale, che possa permettere di evitare di cadere vittima delle cattive scelte che spesso sono proprio il frutto di uno stress costante nella nostra vita, che ci impedisce di far lavorare il cervello con la necessaria serenità.